giovedì 31 marzo 2011

Capire i kanji/1

Se la difficoltà del leggere i kanji allontana i potenziali apprendisti dello shogi, è perché non hanno mai letto questo blog (modestoooooooooo).

Invece di ingoiare per ripetizione i nomi dei pezzi, è meglio ricordarli con delle tecniche memoniche direi "emozionali".

Sul campo di battaglia chi sarà colui che, dato il cielo  ¯  il popolo  -  e la Terra  _  li unisce tutti in nome del suo scettro  |  del potere? Provate un po' a sommare le linee, non vi compare l'Imperatore?

Il kanji 王 rappresenta perciò il re, ed è il pezzo più importante che avete. Se vi mangiano quello, avete perso!

Facile da ricordare, no?

Siccome il re è il re, fa un po' come gli pare.
Quindi, può muoversi dove gli pare:



mercoledì 30 marzo 2011

Cos'è lo shogi


Lo shogi (将棋) è la versione giapponese degli scacchi. Letteralmente, shogi (将棋) significa gioco (gi 棋) di generali (sho 将).

Come negli scacchi occidentali, nello shogi l'obiettivo è sempre catturare il re (o 王) dell'avversario attraverso l'uso dei pezzi a propria disposizione, che si affrontano in scambi serrati.

La differenza più sostanziale rispetto agli scacchi occidentali è che un pezzo catturato non viene rimosso dal gioco, ma viene arruolato da chi lo prende. Questo significa che tutti i pezzi rimangono in campo dall'inizio alla fine!

Per questo motivo i pezzi dello shogi sono pentagonali a forma di freccia e sono contrassegnati dal nome del pezzo con uno o due kanji (carattere giapponese): se catturo un pezzo, mi è sufficiente girarlo per farlo mio!